Comunicato stampa - Vita e costumi popolari del Ticino; Documenti, fotografie, dipinti, disegni e costumi.

Pubblicato il

11.09.19

Il Municipio di Biasca comunica che il 21 settembre 2019 alle 18.00 presso la Casa Cavalier Pellanda a Biasca si inaugura la mostra dal titolo “Vita e costumi popolari del Ticino. Documenti, fotografie, dipinti, disegni e costumi”.

 

La mostra resterà aperta dal 22 settembre 2019 al 15 dicembre 2019 con i seguenti orari di apertura: mercoledì, sabato, domenica e festivi 14.00-18.00; venerdì 16.00-19.00.

Lo spunto per questa mostra è da ricondurre a una pubblicazione curata nel 1969 dallo storico ticinese Virgilio Gilardoni, intitolata “Vita e costumi popolari nell’arte delle valli e delle terre ticinesi”. Riccamente illustrata con 40 opere, che si trovano sulle pareti di vari edifici, altre sono realizzate su supporti mobili e appartengono al Cantone o a collezioni private, il loro periodo storico è da collocare tra il tardo Medioevo e l’Ottocento.

 

La sequenza delle illustrazioni chiude con alcune opere del maggiore pittore ticinese dell’Ottocento, Filippo Franzoni (1857 – 1911), artista particolarmente caro anche al Gilardoni, per il quale ha curato una monografia. Le schede delle singole opere sono state curate con grande competenza dalla storica dell’arte dott. Elfi Rüsch.

 

La mostra è in parte composta da documenti, come quelli del citato libro di Gilardoni, altri sono tratti da una pubblicazione curata da Plinio Grossi nel 1978, intitolata “Rachele Giudici e i suoi costumi”.

 

Di Rachele Giudici (Giornico 1887 - Faido 1959), vengono esposti anche disegni e costumi. La Giudici dedicò buona parte della propria esistenza alla salvaguardia e valorizzazione del costume popolare ticinese, convinta che questo non doveva ridursi unicamente a oggetto da vedere al museo, bensì poteva essere tranquillamente indossato, anche modificato, per renderlo più attuale, ma sempre nel rispetto della tradizione. Al riguardo gli esempi in tutto il mondo sono infiniti: dal kilt scozzese, al vestito stile cow boy, portato tutt’oggi in certe regioni americane, agli splendidi tessuti africani o asiatici, al costume tirolese, con gli immancabili pantaloni in cuoio ecc.

 

Dunque vien da dire: perché chi lo desidera non dovrebbe poter indossare un costume tipico del Ticino? Posizione ideologica quella della Giudici che non tutti condividevano, la gente riteneva che il costume popolare appartenesse ormai al passato, al massimo lo si poteva mettere in occasione di una festa o una sfilata. Come detto, Rachele Giudici la pensava diametralmente all’opposto, alla sua morte, come da lei desiderato, venne interrata nel cimitero di Giornico vestita con un abito tradizionale tipico di quel suo amatissimo paese della Leventina, ricco di storia e di cultura.

 

L’esposizione propone anche alcuni costumi tipici biaschesi o della valle Riviera e quelli di altre regioni e valli ticinesi.

 

La mostra prosegue poi con le opere del pittore Carlo Agostino Meletta (Loco 1800 - Bormio 1879), particolarmente noto per i ritratti di gente della Valle Onsernone. Tra questi di notevole interesse e bellezza sono quelli di donne che vestono costumi tradizionali. L’arte del Meletta sta in bilico tra quella popolare e quella colta (era autodidatta), nei suoi personaggi emergono evidenti distorsioni e sproporzioni, soprattutto nel volto e nelle mani, ma sono proprio questi “difetti” un punto di forza che caratterizza la sua pittura.

 

Notevole è poi la maniera con cui l’artista ha saputo ritrarre i costumi onsernonesi, con i vari tessuti e i minuziosi ricami, poi i gioielli composti da orecchini, anelli, collane, braccialetti, crocefissi ecc, questi sono dipinti con mano sicura, così come quella dell’orafo che li ha creati.

 

Un pittore, il Meletta, del quale si è parlato poco, ma che meriterebbe uno studio più approfondito della sua opera, essendo un artista di indubbio valore dell’Ottocento ticinese, dunque è questa un’occasione rara per ammirare le sue opere.

 

Nell’ambito della mostra si terranno due concerti:

-   Domenica 17 novembre 2019 alle ore 17.00

 Touche Manouche Trio – Omaggio swing a Vittorio Castelnuovo

    Lorenzo Monteggia: chitarra manouche

    Claudio Sartore: fisarmonica e pianoforte

    Riccardo Vigorè: contrabbasso

 

-   Domenica 1 dicembre 2019 alle ore 17.00

    Coro Voce del Brenno

 

Eventuali ulteriori informazioni possono essere richieste al signor Marco Gurtner, addetto culturale (tel. 091/ 743.32.44 oppure 091/862.30.31 o via mail cultura@biasca.ch).