Mostra in Casa Cavalier Pellanda - Biasca e la strada ferrata, Dalla Via delle Genti alla Ferrovia

Pubblicato il

16.03.18

Il Municipio di Biasca comunica che il 7 aprile 2018 alle 18.00 vi sarà l’inaugurazione della mostra dal titolo “Biasca e la strada ferrata. Dalla Via delle Genti alla Ferrovia”.


Al tempo dei Romani gli scambi commerciali e soprattutto militari superavano le Alpi occidentali attraverso il Gran San Bernardo e i territori del Grigioni (Septimer, Julier, Lucomagno, San Bernardino).


Il San Gottardo aveva solo importanza locale, in quanto la gola della Schöllenen, fra Göschenen e Andermatt, non era transitabile e doveva essere faticosamente aggirata.

 

Attorno il 1200 vennero costruiti i primi ponti in legno, uno chiamato Twärrenbrücke, una passerella che costeggiava la gola della Schöllenen, il secondo sopra la Reuss. Nel 1595 fu costruito un secondo ponte, chiamato “Ponte del Diavolo”, questa volta in pietra, ma il manufatto venne distrutto da una piena del fiume Reuss.


La definizione di “Via delle Genti” dice però tutto. Infatti anche dopo la costruzione dei ponti gli avventurieri che intendevano trasportare merci, con l’aiuto di animali da soma, attraverso le impervie gole del San Gottardo, incontravano ostacoli naturali assai difficoltosi da superare, non da ultimo improvvise nevicate rendevano il cammino ancora più difficile e pericoloso.


Nel 1707 le autorià urane incaricarono l’ingegnere valmaggese Pietro Morettini di realizzare una nuova strada lungo la gola della Schöllenen, il progetto prevedeva lo scavo di una galleria lunga 64 metri e chiamata “Urnerloch”; fu questa la prima galleria di una strada alpina che permetteva il transito delle carrozze trainate da un cavallo, in seguito, dopo il completamento delle strade, fu possibile il transito delle diligenze con un tiro di cinque cavalli, l’ultima di queste transitò attraverso il Passo del San Gottardo nel 1921.


L’arrivo della ferrovia


Dopo la ferrovia del Semmering, quelle del Brennero e del Frejus, la ferrovia del Gottardo fu la quarta linea ad attraverare le Alpi. La costruzione iniziò nel 1872 dopo lunghe discussioni riguardo il miglior tracciato (seriamente considerati furono anche lo Spluga e soprattutto il Lucomagno) per il servizio con il Regno d’Italia (1869) e l’impero tedesco (1871).


La prima sezione del bassopiano Biasca-Giubiasco-Locarno e Lugano-Chiasso venne aperta nel 1874. L’intera linea fu inaugurata in coincidenza con le festività di Lucerna e di Chiasso tra il 21 e il 25 maggio 1882, il servizio completo iniziò il 1°giugno.


All’epoca la galleria del San Gottardo era il traforo ferroviario più lungo al mondo, primato che rimase fino al 1906, quando venne aperta quella del Sempione; in seguito altre gallerie in varie parti del mondo si appropriarono del primato, ma dal 2016 è la Galleria di base del San Gottardo a detenerlo.


Subito dopo l’apertura della galleria del San Gottardo, la linea fu messa in sicurezza dagli attacchi armati con la costruzione di fortezze (ad esempio tra Airolo e Biasca) e vie alternative per bloccare la galleria in caso di invasione (tra gli altri metodi previsti vi era quello di una frana artificiale per impedire l’accesso all’entrata sud della galleria).


Al tempo stesso la Aargauische Südbahn completò il tratto Rotkreuz-Immensee, il quale procurò un collegamento ferroviario da Aarau ad Arth-Goldau. Il collegamento per Lucerna e Zurigo venne infine completato nel 1897. Nel 1909 la ferrovia del Gottardo venne integrata nel sistema ferroviario delle Ferrovie Federali Svizzere, fondate nel 1902. La linea venne interamente elettrificata entro il 1922.


Dalla stazione di Biasca partivano anche i treni per la valle di Blenio, fino ad Acquarossa, linea che venne inaugurata nel 1911 e definitivamente soppressa nel 1973.


A Biasca si trovavano pure le officine della ferrovia, dove veniva eseguita la manutenzione e la riparazione delle locomotive e dei vagoni, inoltre veniva aggiunta una seconda locomotiva ai convogli che dovevano affrontare la salita attraverso il Gottardo.


Nel 1886 l’aumento del traffico rese necessario la costruzione di una nuova officina a Bellinzona, che entrò in funzione nel 1891.


La mostra si terrà nella Casa Cavalier Pellanda a Biasca e resterà aperta fino al 24 giugno 2018 con i seguenti orari di apertura: mercoledì, sabato, domenica e festivi 14.00-18.00; venerdì 16.00-19.00.


Nell’ambito della mostra mercoledì 18 aprile 2018 alle ore 20.00 presso la Casa Cavalier Pellanda si terrà una conferenza del professor Remigio Ratti dal titolo “L’asse ferroviario del San Gottardo. Economia e geopolitica dei transiti alpini”.


Eventuali ulteriori informazioni possono essere richieste al signor Marco Gurtner, addetto culturale (tel. 091/ 743.32.44 oppure 091/862.30.31 o via mail cultura@biasca.ch).